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Protocollo di accoglienza e integrazione degli alunni diversamente abili

L’ I. C. pone come priorità, per la reale integrazione dei giovani diversamente abili, l’acquisizione di un grado di autonomia personale e sociale che favorisca la realizzazione del proprio progetto di vita attraverso le relazioni con gli altri e con il territorio circostante.

OBIETTIVI PRIORITARI

•  Creare una filosofia scolastica basata sui principi egualitari e democratici, dove si dia forte rilevanza all’integrazione come valore non da sperimentare, ma da perseguire.
•  Sviluppare reti di sostegno all’interno della scuola e con scuole di grado diverso per garantire la continuità del processo formativo dell’alunno.
•  Intrecciare diversi tipi di sostegno in un sistema di risorse coordinate per l’integrazione. È crescente l’interesse verso quelle attività di supporto quali: l’apprendimento cooperativo, la metodologia del tutoring tra compagni, lo sviluppo di un senso di comunità, la promozione di relazioni tra alunni.

IMPEGNI DELLA SCUOLA NEI CONFRONTI DELL’HANDICAP

La scuola    

•  Ha il dovere di costruire tutte le condizioni educative, organizzative, culturali, relazionali, strumentali, per garantire alla persona in situazione di handicap l’integrazione scolastica con il massimo dello sviluppo delle potenzialità personali, intellettive e relazionali.
A tal scopo agisce attraverso la programmazione educativa e didattica nel piano educativo personalizzato (P.E.I.) con la corresponsabilità di tutti i docenti che intervengono nei contesti di classe e di scuola in cui l’alunno in situazione di handicap è inserito.
•  Si rapporta con i servizi socio-sanitari del territorio in regime di reciprocità e collaborazione operativa al fine di garantire sinergia e armonicità tra i vari interventi di scolarizzazione, integrazione sociale, recupero funzionale, terapia.
•  Si rapporta alle famiglie degli alunni in situazione di handicap in modo da garantire la massima partecipazione e collaborazione in ordine al successo scolastico dell’alunno secondo un progetto di vita coerente con le potenzialità individuali.
•  Nella definizione e realizzazione del P.E.I., per quanto di competenza, tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche, di cui alla lettera a), comma 1, dell’art. 13 della legge n.104/92.
Opera affinché, nell’esercizio dell’autonomia scolastica, la flessibilità organizzativa e didattica, e la corresponsabilità di tutte le componenti scolastiche, siano indirizzate a
promuovere e garantire i processi di integrazione scolastica e la personalizzazione dei processi di insegnamento-apprendimento di tutti gli alunni, con particolare riguardo a quelli in situazione di handicap.
•  Utilizza docenti specializzati per le attività di sostegno, assegnati non al singolo alunno, ma al Circolo/Istituto e successivamente, a cura del Capo d’Istituto, alle classi in cui gli alunni sono inseriti, assicurando un’azione di coordinamento con tutte le risorse impegnate nel processo di integrazione.
•  Individua un referente di istituto per le problematiche dell’integrazione che abbia tra i propri compiti:
– coordinare gli incontri tra docenti di sostegno e famiglia;
– organizzare incontri tra docenti di sostegno e docenti curricolari;
– coordinare i rapporti tra scuola e servizi;
– gestire la documentazione, i sussidi, i materiali, i supporti
•  Elabora e presenta progetti mirati finalizzati all’acquisizione di sussidi didattici, per favorire l’autonomia e l’apprendimento.
•  Attiva forme sistematiche di orientamento scolastico, con inizio almeno dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado, considerando il progetto di vita dell’alunno, coordinandosi con altre Scuole, Enti (Province-Comuni), Associazioni, Reti territoriali.
•  Garantisce la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme di consultazione tra insegnanti dei diversi ordini scolastici, inoltre favorisce il criterio di continuità da parte dell’insegnante di sostegno, consapevole che nel processo di ogni alunno la relazione che si instaura tra docente-alunno è intrinseca alle capacità di apprendimento.

AZIONE DI INTEGRAZIONE E SUA STRUTTURA

Nel corrente anno scolastico sono iscritti N°8 ragazzi diversamente abili distribuiti nei diversi ordini di scuola.
Nel seguente anno scolastico le ore di sostegno attribuite alla scuola sono 87,30 ovvero non sono state attribuite le ore ai singoli alunni ma l’intero “pacchetto sostegno”, questo ha comportato una ridistribuzione di ore ai singoli alunni. Per l’assegnazione delle ore si è tenuto conto di criteri generali e specifici:
Criteri generali:
•  Gravità del deficit rilevabile dalla diagnosi clinica e da quella funzionale;
•  Complessità didattico-organizzativa della classe in cui è presente l’alunno disabile (numero degli alunni, tempo scuola, grado di collaborazione tra i docenti, presenza di educatori forniti dall’Ente locale);
Criteri specifici: in rapporto ai singoli alunni secondo indici di potenzialità, limiti, condizionamenti e indicazioni desumibili da P.D.F. – P.E.I, Programmazione di classe.

Assistenti socio-educativi
I ragazzi con handicap potranno essere seguiti da queste figure specializzate che rappresenteranno un’ulteriore risorsa per l’alunno all’interno della classe durante le ore non coperte dall’insegnante di sostegno o in compresenza con essa, in base alla gravità dell’handicap e che interagiranno con le programmazioni dei consigli di classe per favorire le seguenti attività:
•  laboratorio di musicoterapia
•  sviluppo delle attività personali
•  sviluppo nell’area delle autonomie e della comunicazione

PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI ALLE GITE SCOLASTICHE

La scuola si attiva ad attuare il diritto degli alunni disabili alla partecipazione alle gite scolastiche. Come previsto dalla nota ministeriale 11/04/02 n° 645 è di esclusiva competenza della comunità scolastica la scelta e le modalità più idonee per garantire tale diritto (CM. 14/10/92 n° 291 – 2/10/96 n° 623).
Nel caso di partecipazione alle gite scolastiche di uno o più alunni in situazione di handicap si demanda alla ponderata valutazione dei competenti organi collegiali e, nello specifico del consiglio di classe, di provvedere, in via prioritaria, alla designazione di un qualificato accompagnatore nonché di predisporre ogni altra misura di sostegno. Ciò significa che in caso di difficoltà a reperire un insegnante di sostegno si può anche ricorrere alla presenza dei genitori o di altro personale della scuola, compreso il personale ausiliario.

ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’

Nell’organizzazione dell’attività di sostegno si prevedono tre fasi principali:

Fase dell’orientamento: con inizio già dalla classe prima della scuola secondaria di primo grado per consentire ad ogni soggetto di affrontare con maturità, l’inserimento nella vita sociale con un ruolo “adulto” attraverso lo sviluppo ottimale di tutte le sue potenzialità, la valutazione dell’ambiente in cui vive e delle risorse ivi presenti, l’acquisizione di una capacità decisionale matura, orientata alla realizzazione delle sue aspirazioni.

Fase dell’accoglienza: si fa riferimento alla normativa vigente, l’ingresso nella nuova realtà scolastica è un momento importante per gli allievi, il punto chiave di questo approccio è nella lettura del gruppo classe come organismo costituito da più elementi, coinvolti in relazioni multiple a diversi livelli di complessità.
Tappe dell’accoglienza (in riferimento alla normativa vigente):
Incontro della famiglia con il D.S.e con il Consiglio di Classe dove verrà inserito l’alunno;
raccolta documentazione;
colloqui di continuità con i docenti degli ordini di scuola precedenti;
inserimento nel gruppo classe, colloqui tra docenti e famiglia.

Fase dell’integrazione: la parte predominante di questa fase riguarda la stesura della programmazione personalizzata, sia essa divergente o attinente alla programmazione di classe; progettazione di un P.E.I. Che avviene in un primo periodo (settembre-novembre), nel quale si raccolgono informazioni necessarie per programmare, in base alle potenzialità degli alunni, i diversi obiettivi disciplinari.
Documentazione del percorso formativo, di tipo sistematico, con osservazioni e verifiche in riferimento agli obiettivi del P.E.I.
Incontri periodici: scuola-famiglia, scuola -ASL e Servizi Sociali, Gruppo GLIS.